Un anno di distanziamento umano ha modificato, forse irrimediabilmente, il nostro modo di essere e di condividere le nostre esperienze quotidiane. Il contatto fisico, il calore di un saluto o di un abbraccio sono diventate perle da donare a pochi, hanno ripreso cioè il loro naturale valore. Paradossalmente credo che il “momento” che stiamo vivendo attribuisca alle azioni un peso “più giusto” di quanto ne avessero prima.
Riflettere: questo il dono di questo Virus! Ogni possibile azione è un motivo per riflettere, riflettere sulle conseguenze dell’azione stessa, sui rischi che ne derivano, su chi trarrà beneficio da quell’azione e chi, invece, ne resterà deluso o addirittura penalizzato. Fare la spesa, usare la pausa caffè a lavoro, mangiare una pizza, fare una passeggiata o una telefonata. Tutto ci induce a riflettere… proprio come doveva essere anche prima.