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Pay 4 Xmas – Buon Natale a… chi ce li ha!

Tra non molto arriverà Natale, quel bel ragazzo sui 30 anni, vestito in giacca e cravatta col Rolex d’oro sopra il polsino e scarpe di coccodrillo egizio tirate a lucido. Natale è cresciuto, credo abbia più o meno la mia stessa età! Quando ero più piccolo lo aspettavo con ansia, avrei giocato con lui durante la lunga pausa scolastica! Anche allora mi portava dei doni, piccole cose come dolcini, cioccolato ed un giocattolo sognato dall’anno prima che sarebbe durato per non più di tre settimane!

Natale era sorridente, agile e buono e ci bastava poco per stare bene insieme. Lui arrivava insieme ai miei cugini, agli zii ed a chi veniva a casa di mamma e papà a farci visita. Parlavamo per ore, ronzando nel giardino di casa tirandoci a vicenda un pallone o inventando giochi improbabili con gli arnesi vecchi ed arruginiti del mio papà. Quando lui non c’era guardavo la TV, dove mi incantavo davanti a film e cartoni di Natale aspettando che Lui tornasse a farmi visita. Il giocattolo che il Babbo di Natale mi avrebbe portato la notte del 24 Dicembre mi sarebbe servito per giocare con Lui fino a che la scuola non sarebbe iniziata ed il primo giorno dopo la Befana io ed i miei amici ci saremmo raccontati per filo e per segno tutti i giochi che ognuno di noi aveva fatto con Natale durante le feste!

Lo ricordo nitidamente Natale, e ricordo le emozioni che provavo decenni fa! Oggi sia io che Natale siamo cresciuti e sia io che Natale ci rasiamo la barba per davvero, non per finta come facevamo spesso chiusi in bagno, di nascosto dai nostri genitori! Ma osserviamo entrambi i bambini, i loro genitori e ciò che entrambi fanno aspettando Natale!

I bambini chiedono ai genitori con insistenza di andare da Mc Donald. Lì ci sarà un uomo vestito di rosso, panciuto, con barba bianca e stivali neri, pronto a farsi una foto con loro. All’uscita i bambini chiedono di andare a scegliere il regalo che dovrà portare quell’uomo vestito di rosso. Sarà un regalo stupendo: un oggetto tecnologico capace di parlare e giocare con loro. Un portento di elettronica grazie al quale, seduti in poltrona, potranno girare il mondo, scattare foto, comunicare con gli amici di scuola che, intanto, staranno facendo le loro stesse cose, con lo stesso oggetto, seduti probabilmente nella stessa poltrona in una casa che assomiglia molto alla propria.

E stringendo tra le mani quel tanto desiderato gioco tutti i bambini sgranocchieranno le patatine di quel personaggio dei cartoni, quel cartone fatto di mostri dalle forme improbabili identificati dalle forze della Natura oppure le patatine della Teen Ager che frequenta la scuola per diventare velina.

E grazie a quel giocattolo ed a quegli snack i genitori di quei bambini, che intanto hanno speso mezzo stipendio per far si che i loro piccoli figli, la cosa per loro più importante al mondo, stiano belli fermi, seduti, inchiodati alla poltrona con una consolle in una mano e sostanze forse commestibili dall’altra, si siederanno davanti al loro computer, chiacchierando su Facebook con i loro amici dall’altro capo del mondo con a fianco una birra fredda, la stessa birra che hanno visto in TV, consapevoli del fatto che, su una poltrona di casa nulla può succedere ai propri figli. E così i genitori eviteranno di andare a casa degli altri genitori: gli auguri se li lasceranno in Bacheca oppure manderanno una e-card o una e-mail o qualche altra forma di e-augurio. E lo stesso faranno i bambini con i loro cugini ed i loro amici grazie allo strafavoloso regalo di quell’uomo vestito di rosso che loro chiamano Babbo Natale!

Ma io conosco Natale, e conosco anche suo padre. Il Papà di Natale è un’operaio di fabbrica! Lavorava 12 ore al giorno, faceva i turni in un capannone rivestito di amianto. Oggi è in cassa integrazione e forse sarà licenziato prima del nuovo anno. Il Papà di Natale non avrebbe mai avuto il tempo di travestirsi da vecchio panciuto per farsi le foto con tutti i bambini che avrebbero preferito carni sconosciute dormienti in panini a memoria di forma ad una pizzetta fatta nel forno a legna! E seppure avesse trovato il tempo il Papà di Natale avrebbe trascorso il tempo con suo fliglio, quel figlio tanto desiderato che, per i suoi assurdi orari di lavoro, non poteva vedere durante l’anno! Il papà di Natale non avrebbe mai potuto spendere metà del suo stipendio per regalare a suo figlio ciò che più desiderava al mondo, sia perchè non gli sarebbero rimasti abbastanza soldi per tirare avanti e sia perchè, quell’oggetto, avrebbe allontanato suo fliglio da lui.

Proprio oggi Natale è venuto a trovarmi, andava di fretta perchè stasera alle 21:00 avrebbe dovuto prendere un aereo per New York! Mi ha parlato di suo Padre e della sua condizione di lavoro precaria. Io e Natale abbiamo preso un caffè in cucina ed abbiamo ricordato i vecchi tempi, quando ci rincorrevamo nel giardino nonstante il freddo. Non ci è mai accaduto niente, a parte qualche raffreddore e qualche sbucciatura sulle ginocchia. Natale oggi ha 32 anni e gira il mondo, lavora 12 ore al giorno, proprio come suo Padre, ma si occupa di finanza pubblica. Natale oggi ha un figlio e per Natale gli regalerà una magnifica consolle da gioco!

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