Nel tropico della mente la stagione delle piogge arriva all’improvviso nonostante ognuno sa bene che di lì a poco pioverà! E’ un po’ come la Befana per i bambini: non siamo al Tropico, non esiste ma arriverà e come ogni anno quella che cadrà sarà la pioggia più intensa degli ultimi cinquant’anni.
Spero di essere altrove quando, copiosa, la pioggia inizierà a dipingere il mondo che mi circonda. Vorrei essere comodamente seduto dietro ad un vetro, col freddo fuori ed il calore intorno a me, con l’umidità del vapore da togliere via con le mani suonando sinfonie sconosciute nel mentre che disegno astratte cose sul vetro. Dalla finestra, attraverso le gocce che si danno il cambio come modelle su una passerella d’alta moda, il mondo fuori mi apparirà diverso, sudato, stremato dalla pazienza che deve ogni giorno usare per tenerci a bada.
Se ci saranno lampioni osserverò proiettili d’acqua velocissimi passargli attraverso e schiantarsi al suolo in pozzanghere di sangue incolore. Proiettili di sangue incolore, così sarà la pioggia di quella stagione che, come la Befana, non esiste ma arriverà… e tutti la stiamo aspettando con indosso un pigiama colorato un po’ fuori moda.