Light Words

La Luce

©Domenico Solimeno - Selfportrait

Mi interessa fare una buona fotografia, non una dichiarazione. La foto che feci a Mosca, ad esempio, a Nixon che punta il dito sul petto di Kruscev… Io ero lì per fotografare frigoriferi a una fiera di prodotti americani, loro si misero a discutere davanti a me… Io mi preoccupavo solo di trovare una buona inquadratura. Poi Nixon la usò per una sua campagna elettorale, per fortuna quella volta non vinse. Ecco, quella foto ha mosso qualcosa, ma io non c’entro.

— ELLIOTT ERWITT

Fotografia significa, almeno letteralmente, scrivere con la luce e pertanto non è soltanto una semplice parola ma una frase di senso compiuto. Capire la fotografia presuppone quantomeno l’analisi logica della frase stessa e a tale proposito iniziamo dal COMPLEMENTO DI MEZZO ovvero dalla Luce!

La Luce è, grossolanamente, quella parte di radiazione elettromagnetica a cui il sistema ottico umano è sensibile. Luce e materia danzano tra loro spesso fondendosi in un unico corpo infatti la Luce è essa stessa materia! Volendo semplificare enormemente il discorso possiamo dire che al variare dei livelli energetici della materia alcune parti che la compongono “si muovono” e “cadendo” liberano onde elettromagnetiche alcune delle quali visibili chiamate fotoni (foto=luce).

Quanto appena detto implica che alcune onde liberate sono invece invisibili… luce per altri esseri!

Si va dai Raggi Gamma, Raggi X, Ultravioletti, LUCE VISIBILE, Infrarossi ed Onde Radio partendo rispettivamente da lunghezze d’onda piccolissime e cioè frequenze altissime fino a lunghezze d’onda chilometriche e cioè frequenze bassissime.

Quella che noi chiamiamo Luce, sottintendo “visibile“, è quella parte o più tecnicamente quello spettro di radiazioni tra l’ultravioletto e l’infrarosso! La presenza contemporanea di TUTTE le lunghezze d’onda dello spettro visibile restituiscono l’interpretazione del colore conosciuto come BIANCO PURO!

Come al solito la banale precisazione è d’obbligo: l’assenza contemporanea di TUTTE le lunghezze d’onda dello spettro visibile restituiscono il NERO ASSOLUTO.

Non a caso identifichiamo il colore NERO con il BUIO ovvero ASSENZA DI LUCE. Sarebbe più corretto dire assenza di qualsiasi radiazione di lunghezza d’onda a cui siamo sensibili. Viceversa siamo anche abituati ad identificare la PRESENZA DI FORTE LUCE con il colore BIANCO. Se in una giornata molto soleggiata fissiamo direttamente il Sole non identifichiamo i colori dello spettro visibile bensì identifichiamo IL BIANCO ovvero una radiazione accecante priva di colori riconoscibili sebbene al suo interno ci siano proprio tutti!

La Luce ed i “colori” che identifichiamo sono in realtà risultati di fenomeni ottici come riflessione, rifrazione ed assorbimento, che attraversano la materia fino a raggiungere la nostra Retina. La Luce che il nostro sistema ottico è in parte luce diretta cioè proveniente da una fonte di emissione luminosa, in parte riflessa cioè proveniente da un corpo che si è interposto con la sorgente di Luce diretta e ne ha deviato i raggi, in parte rifratta cioè “leggermente deviata” da un copro che si è lasciato attraversare dalla Luce stessa, in parte ASSENTE come le ombre che vengono identificate come Non Luce di COLORE NERO ma che contribuiscono all’identificazione ed al riconoscimento della scena visiva. L’atmosfera terrestre, ad esempio, si lascia attraversare dalla Luce (e da tantissime altre lunghezze d’onda non visibili) del Sole modificandone la struttura, variandone frequenza, direzione e comportamento durante il tragitto fino alla nostra pupilla. Stessa cosa accade tra la fiamma della candela ed il nostro occhio ed anche tra il bulbo incandescente del lampadario della nostra stanza e noi.

Quando ci guardiamo allo specchio osserviamo la luce che il nostro corpo riflette contro lo specchio. L’essere umano non è una stella e quindi non brilla di luce propria, in barba ai molti che possono credere questo, ma in quanto materia quasi impenetrabile dalla Luce ne riflette i raggi contro lo specchio, altra materia ancora meno penetrabile dalla Luce. Le pupille, ovvero i fori del nostro sistema ottico si lasciano penetrare dai raggi di luce riflessi dallo specchio e grazie al cristallino questi vengono convogliati sulla Retina fino a comporre ciò che identifichiamo come NOI STESSI! Quel noi ha attraversato materie esterne fino a raggiungere la Cornea ed attraversando anche quella la Luce ha penetrato il nostro cranio, si è lasciata plasmare ed ha istigato reazioni di muscoli involontari affinché si scagliasse DIRITTA sulla Retina definendo un’Io visibile e riconoscibile generato da una sostanza, la Luce appunto, di cui non siamo direttamente composti.

Con questa Materia Magica e Primordiale è possibile Scrivere, esprimere concetti, dialogare, manifestare, cantare. Con La Luce è possibile dare forma a linguaggi altrettanto magici e primordiali a patto però che alla base ci sia qualcosa da dire, qualche concetto da esprimere, un dialogo da voler portare avanti, una manifestazione da palesare o un ritornello da voler canticchiare.

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