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Da bambino i supereroi che conoscevo non avevano cognome, o meglio lo avevano quando erano persone come me, nella loro vita reale. Impiegati sfigati con vite mediocri e traballanti, ragazze…

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E’ finita anche questa, l’apparentemente più fredda delle esperienze che mi potesse capitare, catapultato a migliaia di chilometri di distanza, nella fredda ed impenetrabile #grandemadrerussia! Esistere e…

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L’altra settimana sono ritornato su, a casa mia, in quel piccolo palazzo in cui sono vissuto per cinque anni. Ricordo che l’avevo lasciato un po’ a malincuore…

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Beh, questo più che un Post sarebbe da considerarsi un Post-It! Fin dai primi fuochi del nuovo anno non ho fatto che pensare a quanto, quello trascorso, fosse stato un anno di merda, e di conseguenza quali potevano essere i Buoni Propositi per l’anno che nasceva sotto una tempesta pirotecnica, tipica per le mie parti! Complice il mio labile stato di salute devo dire che, quasi saggiamente, seppur sotto l’effetto di “visioni allucinogene” di panettone, vino, castagne, roccocò e mustacciuoli, in primis mi sono proposto di mantenere a bada l’espansione della circonferenza addominale: una settimana di digiuno in opsedale sommata all’alimentazione insana di brodaglie e frutta cotta, hanno permesso lo smaltimento di quasi 10 kg! Restare sotto gli “ottanta” è il primo buon proposito per il nuovo anno!

L’aver abbandonato, ma mai del tutto, il lavoro per ben tre settimane, che avrei preferito fossero state di ferie anzichè di malattia, mi ha fatto riscoprire l’ormai perduto piacere di stare in casa, oziare e, in molti casi, sclerare per la totale assenza di obblighi da assolvere! Trascorrere più tempo con me stesso, con le persone a me care, che ho scoperto essere abbastanza poche e per giunta molte di esse troppo distanti da me, è il secondo buon proposito, attuabile se non altro riducendo le ore di straordinario congiuntamente all’esimermi dal regalare la quasi totalità delle ferie lavorative al “Cielo”. Magari potrei pensare addirittura di coltivare qualche amicizia e, perchè no, qualche interesse extra-digitale, di quelli che hanno tirato su le mie membra! Difatti riscoprire il piacere di leggere sul divano, con un plaid poggiato sulle ginocchia, devo dire che è stato davvero uno dei momenti più esilaranti dell’anno di merda che è ormai andato!

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Cos’è la Libertà? Forse nessuno può dirlo! C’è chi la associa alle azioni ed a quanto esse siano realmente volontarie, chi ne adduce motivazioni legate ai Massimi Sistemi e chi semplicemente la confonde con l’Anarchia o con il NonRispetto!

Sinceramente credo che, tra le tante sfumature di Liberà ci siano da individuare le Libertà legate alle Capacità di poter fare o non fare determinate cose! Una delle più evidenti delle Libertà, a mio avviso, è la consapevolezza che, potenzialmente, TUTTI possono fate TUTTO. Legando questo concetto al dualismo Uomo-Donna Libertà significa che un Uomo può cucinare, lavare i piatti, stendere e lavare i panni, apparecchiare una tavola, rifare il letto… e perfino fare la doccia tre volte al giorno così come una Donna può aggiustare una lavatrice, sostituire un rubinetto o una lampadina, appendere un quadro, aggiustare una presa elettrica e perfino evitare di fare la doccia 2 giorni di fila! Tutto fantasticamente LIBERO!

Ma analizzando bene la mia posizione in questo contesto mi sono accorto che un punto dolente esiste: STIRARE!

A mio avviso un Uomo non è capace di stirare! Non lo è per natura. Forse l’atto dello stirare comporta l’uso di aree celebrali di cui non siamo dotati, o forse è quel “sesto senso” che solo le donne posseggono ma la totale incapacità di Stirare rende l’uomo schiavo! Per fortuna non schiavo delle Donne, o almeno non per questo motivo, ma lo rende inadattabile e non autonomo quindi non libero!

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Non è cosa rara che, quando qualcuno viene a trovarmi mi chieda: “Ma non hai paura del Vesuvio?”. Il Vulcano Vesuvio abita a circa tre chilometri in linea d’aria da me, e quando vivevo ancora a casa di mia madre era ancora più vicino! Nella casa materna la finestra della mia stanza dava proprio sul Vesuvio che, ogni mattina, mi salutava entrando a stento nella finestra! Oggi, invece, mi saluta dal balcone, riesco a vederlo ampiamente anche col suo compagno di merende, il Monte Somma, alla sua sinistra!

Ma volendo rientrare nel discorso ho sempre risposto: “NO! Per me è sempre esistito, sta lì da sempre e, se non fossi stato tu a ricordarmelo, mi sarei anche dimenticato di fartelo vedere!”. Tralasciando la comune abitudine a non valorizzare ciò che abbiamo vicino in quelle circostanze che, ripeto, più e più volte si sono ripetute nella mia vita, mi sono sempre reso conto di come il Vesuvio, o un’entità che potenzialmente potrebbe distruggere in un sol colpo milioni di vite, possa destare sospetti e paura in chi non l’ha avuto accanto dalla nascita!

Questo “dato di fatto” credo si ripercuota anche sull’anima e sull’indole di chi, come me, vive all’ombra del Vesuvio da anni o decenni. In definitiva credo che l’anima di chi convive col Vesuvio sia abituata, o forse rassegnata, all’onnipotenza altrui ragion per cui la forma mentale, l’approccio alle credenze ed al sovrannaturale trova ampio spazio nelle vite vesuviane, dalla magia alla cabala, dalla religione all’esoterismo, dalle adorazioni alla scaramanzia.

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Come tutte le storie che si rispettano e come l’intera vita credo sia meglio partire dalla fine, nello specifico a quando un mucchio confuso e disordinato di ossa e carne franano sulla poltrona di casa dopo una giornata di lavoro. E’ quello il momento in cui si tira una riga orizzontale e si fa la somma agebrica dell’intera giornata. E quando, come quella di oggi, la somma scende di molto al di sotto dello zero si pensa agli ultimi minuti, quelli che avrebbero potuto far risalire la china al paniere giornaliero che, invece, chiude in un disastroso rendiconto negativo!

La notizia di lavorare il 23 Dicembre, giornata che avrei preferito dedicare alla Salerno Reggio Calabria in direzione SUD non è stata l’ultima botta: 65 chilometri d’inferno mi aspettavano, e non solo. Le auto che ho incontrato per strada sembravano più che impazzite! Generalmente cambiano direzione senza usare le frecce, cosa “normale”, stasera invece hanno deciso di mettere le quattro frecce ed imboccare reciprocamente direzioni sghembe: se l’auto che mi precede gira a sinistra quella nell’altro senso di marcia gira a destra! Forse sarà stato l’ennesimo giochino organizzato su internet… e manco stavolta ne sono stato avvisato!

Eh sì perchè, in tutto questo, o per salutarsi, o per farsi gli auguri, o per augurarsi reciprocamente le peggiori delle cose la gente esibisce il proprio X-Factor eseguendo virtuosismi di clacson. Meno male che all’uscita dall’ufficio, dopo solo 20 minuti di quanto sopra descritto c’è l’Autostrada Salerno Reggio Calabria. Imboccata in direzione NORD è tutta un’altra musica! Solo tratti a due o addirittura 3 corsie… mica come nell’altro senso di marcia?! Peccato però che ogni sera c’è una deviazione diversa, ma mantenedo sempre almeno due corsie! In pratica si passa dalle autoscontro del Corso del paese alla Formula 1!

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Ma è Domenica? Il pigiama avvolge ancora il mio corpo e la calura di questa giornata da mare non è poi tanto diversa da quella che mi…

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