La mathematica è l’alfabeto in cui Dio ha scritto l’universo.
Galileo Galilei
Tramite questo pensiero si può capire molto della grandiosità della figura di Galileo Galilei, celebre scienziato impegnato nei più variegati ambiti, dalla fisica alla matematica, passando per la filosofia fino ad arrivare all’astronomia. Una personalità eclettica che nacque il 15 febbraio 1564 a Pisa, considerato tutt’oggi il padre della scienza moderna. Iniziati gli studi di medicina presso l’Università di Pisa, finì con lo specializzarsi in matematica, ambito sicuramente a lui più gradito.
Citando alcune delle sue scoperte fondamentali, nel 1585, scoprì l’isocronismo delle oscillazioni del pendolo, cioè che le oscillazioni di piccola ampiezza si svolgono tutte nel medesimo tempo a prescindere da quanto siano precisamente ampie. Ovviamente più aumenta la lunghezza del pendolo che oscilla più sarà lento questo movimento. Galileo osservò questo fenomeno nella lucerna della cattedrale di Pisa, dove era presente una lampada votiva sospesa sul soffitto della cattedrale. Egli vedendo il lampadario che oscillava dopo l’accensione o lo spegnimento delle candele, ne misurò il tempo utilizzando il battito del polso. Un’intuizione che permette di capire la genialità dello scienziato, molte volte incompreso soprattutto dall’ideologia cristiana che aleggiava al tempo.
Le sue teorie furono oltremodo ostacolate dalla Chiesa: com’è noto, dovette arrivare addirittura ad un atto di abiura dopo che fu processato e condannato dalla Santa inquisizione per eresia.
Tutto partì all’inizio del XVII secolo, quando nei cieli europei apparve una supernova. Galileo, proprio in questo periodo, era al lavoro per il perfezionamento del cannocchiale, un particolare strumento per l’osservazione degli astri inventato precedentemente in Olanda.
Grazie al cannocchiale Galileo cominciò un’accurata osservazione del cielo, acquisendo informazioni sulla superficie lunare, e scoprendo numerosi elementi molto utili per le sue teorie e le conoscenze del tempo, tra cui le macchie sulla superficie solare, i quattro maggiori satelliti di Giove (Io, Europa, Ganimede e Callisto), e altre nuove caratteristiche della Via Lattea.
Negli anni a venire il clima si fece molto più teso, soprattutto perché molti scienziati del tempo aderirono in numero sempre maggiore alle teorie contrarie alle sacre scritture, tra cui la “teoria eliocentrica“, enunciata da Niccolò Copernico, che spiegava che in realtà era il Sole ad essere posizionato al centro dell’universo, e che gli altri pianeti tramite il moto di rivoluzione gli giravano intorno. La Bibbia, quindi, si sbagliava.
La Chiesa, prendendo posizione, chiaramente affermò che queste idee copernicane erano assolutamente eretiche poiché contraddicevano le Sacre Scritture. Galileo Galilei, noncurante e spinto dalla passione scientifica, scrisse tra il 1613 e il 1616 le cosiddette Lettere copernicane in cui spiegò come la Bibbia fosse sempre stata interpretata in modo sbagliato, non avendo assolutamente un carattere scientifico, ma solamente morale e salvifico. Le tesi scientifiche, secondo l’ideologia galileiana, dovevano basarsi su un’ipotesi ben definita e confermata attraverso l’osservazione diretta della natura.
Era i cosiddetto metodo scientifico utilizzato tutt’oggi.
Dopo essere stato costretto ad effettuare l’atto di abiura, al fine di evitare la morte, Galileo venne condannato all’esilio, precisamente ad Alatri.
Galileo Galilei morì nove anni più tardi in solitudine, nel suo esilio ad Alatri nel 1642. Egli fu ed è tuttora per noi un personaggio assolutamente fondamentale per l’evoluzione scientifica ed è grazie alle sue scoperte, al suo ingegno e soprattutto grazie al suo grande intuito che forse, ora, siamo arrivati a sempre più nuove scoperte.
Sicuramente fu ed è ancora un esempio di costanza e dedizione allo studio, e solamente costretto dalla possibilità della condanna a morte egli commise l’atto di abiura, arrivando però a sfidare la Chiesa, un’entità al tempo molto potente e persuasiva, contro cui si schierò per amor di verità e scienza.
Lorenzo Stangoni per MIfacciodiCultura
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