Ogni volta che mi sono autoconvinto a cambiare opinione su cose e persone, ahimè, ho sempre dovuto ricredermi!
Quando ho deciso di voler riempire il vuoto di chi mi appariva vuoto ho scoperto che VUOTO poteva essere ancora parte del tutto rispetto al NULLA!
Quando ho voluto credere che l’alone degli orrori xenofobi erano ormai superati ed appartenessero alle generazioni in bianco e nero ho scoperto che, invece, si alimentavano nelle cromìe del terzo millennio ancora più cattivi e subdoli di come si erano manifestati nella storia del passato più prossimo.
Mammiferi, siamo solo dei mammiferi, con l’istinto alla base ed il raziocinio a corteccia di esso.
Quando prevale il primo difficilmente commettiamo errori. Li possiamo commettere nella forma e nell’esuberanza delle manifestazioni di sensazioni ed emozioni che pervadono i sensi ed il corpo, i movimenti e le azioni disgiunte di ghiandole ed arti ma sono il nucleo di ciò che percepiamo e pertanto appartengono al nostro senso del GIUSTO, se per giusto si va ad intendere il carattere che portiamo dentro.
Quando prevale il secondo, invece, mitighiamo ed artificiamo noi stessi nella proiezione del GIUSTO COMUNE, in un asintodo verso cui lasciar tendere le azioni contraddistinte dal volere di un essere globale che non ci appartiene, ma che ci appare più comodo e comunque superiore al nostro volere diretto. E’ un po’ come ammettere la superiorità altrui, della folla e della generazione ed in funzione di tale ammissione piegare gli istinti ed i propri valori primari nella speranza che essi stessi cedano sotto l’influsso delle maree altrui.
Quando ciò accade, però, ci leghiamo al dito ciò che abbiamo insabbiato dentro di noi per poterlo confrontare poi con le estrazioni future che gli eventi caveranno fuori dall’urna delle esperienze di vita vissuta volendo ammettere, fino all’ultimo, di aver preso la decisione giusta. Fino all’ultimo, ma quando l’ultimo non coincide con la fine capiamo, sempre e comunque, di aver sbagliato ma solo in parte. Perchè il nocciolo del nostro pensiero istintivo era troppo prezioso per essere buttato via. L’abbiamo conservato, intatto, per il solo piacere di dire: LO SAPEVO, MI ERO SBAGLIATO!