I pagliacci sono tra le figure circensi più tristi, emblematiche e cupe di tutto il tendone! Per quanto vogliano far sorridere lasciano sempre in bocca quel gusto amaro che è proprio dell’esistenza umana nella sua interezza. Non ricordo come fossero ai miei occhi quando, da piccolo, mio zio mi portava a vederli. Credo che mi facessero ridere allora, credo di sì! eppure, col passare degli anni, quei nasi rossi, le loro scarpe buffe e le loro camminate pesanti e goffe hanno assunto significati del tutto diversi.
A pensarci bene è stato lo stesso anche per lo studio, la scuola, il lavoro, lo sport. Tutto, col tempo, muta, cambia, si evolve. Anche i sentimenti credo seguano la stessa sorte: io lo chiamo tempo delle cose! La tristezza è un sentimento, uno stato d’animo, quindi anch’essa cambia, si evolve. Morirà anche la tristezza un giorno, anche lei è vittima del tempo. Non può essere diversamente, ed allora i tristi clown ritorneranno a far sorridere, ed il circo, quel tendone, ritornerà ad essere una culla di serenità!